Vietato mollare, è l’imperativo in casa Lecce, nonostante la retrocessione aritmetica sia ormai dietro l’angolo della prossima sfida, in casa con la Fiorentina. Per domenica, De Canio rischia di dover attingere a qualche giovane della «Primavera», considerato che, oltre agli squalificati Polenghi, Papadopoulos e Konan, dovrà fare i conti con le assenze, sicure, degli infortunati Angelo, Antunes, Munari e Schiavi e rischia di dover rinunciare anche ad Ardito e Papa Waigo, impegnati ieri in un programma differenziato.
L’impegno con i viola dell’ex Prandelli diventa così quasi una tappa insignificante della lunga sofferenza patita in questa stagione dal Lecce, che guarda con apprensione soprattutto alle decisioni che assumerà il presidente Giovanni Semeraro in vista della prossima stagione in serie B. Tanto è ambizioso, il proprietario difficilmente lascerà proprio dopo una retrocessione, per passare la mano a uno dei figli. A preoccupare la tifoseria è la linea tracciata dal banchiere, deciso a contenere drasticamente gli investimenti nel calcio, evitando così di dover ricapitalizzare ogni anno. Il Lecce che verrà dovrà attenersi al budget previsto per la serie B e, possibilmente, recuperare forze economiche con le cessioni sul mercato. A parte Esposito, finito nel mirino della Roma, e il goleador Tiribocchi, che interessa all’Atalanta, il club salentino non dispone di elementi con quotazioni di mercato almeno pari a quelle dei costi sopportati, a suo tempo, per i relativi acquisti.
La Gazzetta dello Sport
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