Appunti di viaggio dopo Parma-Lecce 0-1
- Impressionante il muro di quasi 4mila leccesi tonanti eretto al Tardini
- Impressionante come il Lecce si sia esaltato davanti a quel muro, auto-gasandosi, alzando più volte le braccia per far alzare i già alti decibel, giocando di squadra, compatta come quel muro
- Il gol di Sottil è il meno voluto dei gol di Sottil. Ma la speranza è che possa far scoccare quella scintilla in più nella sua testa. Non avremo mai da lui la “garra” di Pierotti. Ma vorremmo sempre da lui le giocate che non ha Pierotti.
- Ramadani ha i piedi che ha. E spesso gli vengono affibbiati compiti che non ha (nei piedi). Però è un capo-popolo. Che nella intervista post-gara esalta tutto e tutti. Nello spogliatoio serve anche con quei piedi.
- Arriva la prima vittoria stagionale per Di Francesco e i suoi uomini. Arriva addirittura in trasferta. Come una brezza improvvisa che ti scompiglia capelli e pensieri. Che pensavi di tenere ordinati e riparati. La brezza non porta via le carenze, sia chiaro. La brezza è solo ossigeno in purezza. Che respirato a pieni polmoni ti ossigena qualche speranza. Quella di poter almeno competere. Perché, in assenza di vento, eravamo convinti di non poter nemmeno partecipare.
- Il campionato si ferma. Alla sosta la classifica del Lecce dice 5 punti. Ovviamente in piena bagarre ma con la vitale importanza di non essere staccati ed avere addirittura sotto compagini ambiziose. La sosta servirà per assimilare l’assimilabile. E magari farlo fare anche a (ancora) perfetti sconosciuti come il re delle consonanti Marchwiński. Alla ripresa al Via del Mare un Sassuolo da 9 punti in classifica. Servirà tanta brezza.
scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it
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