Appunti sparsi dopo Lecce-Roma 0-1
Niente da fare. Filotti rispettati. La Roma veniva da un lunghissimo filotto di vittorie e lo ha portato avanti. Il Lecce veniva da quattro sconfitte e ha fatto cinquina. Tutto come da quote better. Perché il gap tecnico lo puoi colmare con la "garra" e qualche episodio che gira a favore. E da cinque partite a questa parte il Lecce prova solo a metterci il primo fattore, senza poi nemmeno riuscirci sempre. La sconfitta con la Roma è un copia/incolla replicato più volte dai giallorossi salentini. Solito golletto preso, solita astenia in zona offensiva, solo Krstovic a tentare la via dei gol possibili e di quelli impossibili, soliti subentranti che finiscono inesorabilmente per abbassare il livello tecnico. Giampaolo ripete giustamente che si gioca in 16 e si fanno punti se tutti e 16 danno il loro apporto. Peccato che puntualmente dalla panchina non arrivano punti ma dolori.
Il ritorno di Gaspar è stata l'unica nota lieta da portare in dote. Sono bastati pochi minuti per ricordarci la differenza apprezzata a inizio stagione fra lui e i suoi omologhi più o meno palestrati.
Il vaffa con cui il tecnico giallorosso ha condito la conferenza stampa prepartita è specchio della frustrazione del "maestro". Con una squadra che non riesce a portare in fondo il suo "credo" e una situazione di classifica sempre più difficile da gestire e spiegare senza far mai riferimenti agli uomini a disposizione.
La classifica del Lecce si fa preoccupante. E mette addosso quella paura che da tempo abbiamo temuta nascosta. Il prossimo turno in casa contro il Venezia sarà la madre del nostro campionato. Enorme opportunità ed enorme rischio. La vivremo così. Per tutta questa infinita settimana.
scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it
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