Appunti di viaggio sparsi dopo Empoli-Lecce (1-3)
Spesso ci siamo qui lamentati della logistica e della organizzazione degli stadi italiani. A Empoli quasi ci siamo guardati increduli. Ampio parcheggio ospiti a due passi dal centro storico, ampia facilità di ingresso, ampia facilità di uscita, ampio stupore.
Mai dire mai nel calcio. Mai dire mai in serie A. Fino a pochi turni fa si parlava come di miracolo-Empoli e di affanno-Lecce. Eppure i giallorossi sbancano il Castellani è rendono quel miracolo meno prodigioso e il proprio affanno meno angosciante. Anzi fanno apparire la squadra dell’ex-tecnico D’aversa (sempre sia non-lodato per il trattamento a Strefezza di cui ancora ci lecchiamo le ferite) come una seria candidata a tornare a latitudini meno tranquille. Pur in formazione largamente rimaneggiata il Lecce sfodera a Empoli la prestazione che non ti aspetti. Sbranando l’avversario in un primo tempo a base di pressing, inserimenti e ferocia. Finito con un 0-2 strettissimo per le plateali occasioni sprecate. Poi decide di far inquietare i suoi 2500 tifosi al seguito prendendo gol ad inizio ripresa, pagando le energie spese e rischiando. Prima che il prode Giampaolo indovinasse i cambi giusti per rimetterlo in assetto di dominio. Fino al liberatorio gol di Krstovic, alla prima doppietta in serie A. 1-3, aggancio in classifica e miracolo empolese sconfessato.
Il Lecce tocca quota 20 ed inizia nel migliore dei modi il trittico di scontri diretti (empoli-cagliari-parma) tutti da giocare lontani dal Via del Mare. Ma la vittoria non deve incidere sui piani del mercato di riparazione. La vittoria ha comunque messo in mostra un Jean ancora in difficoltà difensiva, un Dorgu che ormai non sa più fare il terzino supplente, un Kaba inguardabile, un Ramadani forse già con il pensiero ad altre destinazioni, un Pierotti tanto volenteroso quanto limitato, un Pierret che non è Berisha. La vittoria mette il Lecce nel “gruppone” come lo ha definito Giampaolo. Ma per staccarsi non possono bastare sempre le sue alchimie tattiche.
scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it
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