Categoria: Articoli di D. Consales
Appunti trasfertisti post-Udinese 10:12 - 6 Ottobre 2024


Appunti sparsi di viaggio dopo Udinese-Lecce 1-0

Che lo stadio di Udine sia un gioiello da prendere come esempio lo abbiamo già detto lo scorso anno. Che l’Udinese abbia una rosa più ampia e completa della nostra lo abbiamo già detto lo scorso anno. Che in Friuli ultimamente si raccolga poco lo abbiamo detto lo scorso anno. Tocca essere noiosamente ripetitivi.

Il Lecce visto contro l’Udinese è stata una brutta copia di quella, già non splendente, delle ultime uscite. Con i difetti cronici in versione extra-large e i pregi in versione extra-small. Taglie che in questo momento non permettono ai giallorossi di presentarti con abiti adeguati a questi vernissage della massima serie. Gotti ha quello che ha. E i suoi sembrano dare quello che possono dare. Con zero alternative in panchina per alcuni (vedi Krstovic che si sbatte da solo per 95 minuti a gara) e qualitativamente scarse per altri. Ieri lo si è visto palesemente: i panchinari dell’Udinese sono sembrati in grado di cambiare la gara, i nostri hanno solo fatto scendere il nostro tasso tecnico-tattico. Alla fine la diagnosi è banale. Poi per carità i risultati sono anche figli dei singoli episodi. Due su tutti: il modo sciagurato il cui ad inizio gara Dorgu ha sprecato la delizia servita da Rebic e il modo altrettanto sciagurato con cui Ramadani ha causato la punizione del vantaggio bianconero quando la gara sembrava aver trovato un suo equilibrio verso le reti bianche.

Sticchi Damiani a fine partita ha ribadito che la posizione di Gotti non è argomento su cui minimamente dibattere. Ci mancherebbe altro. Qui l'unico sul banco degli imputati è un mercato con i rischi e le scommesse di sempre. Che, ad oggi, banalmente non pagano. Siamo a ottobre e, su tutte, forse possiamo dire di aver vinto la sola scommessa-Gaspar.

Viviamo di speranze. E quindi speriamo che la sosta di campionato possa permettere a Gotti di cucire un nuovo abito a questo Lecce. Ma, ricordiamocelo, sempre con la stoffa che ha. E magari con nuovi innesti-inserti che non abbiamo ancora mai visto. Santa sosta. Speriamo per un santo sarto.





scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it

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