Appunti di viaggio sparsi post Milan-Lecce 3-0
San Siro (sponda Milan) è diventato una sorta di succursale del Pacha di Ibiza. Il punz-punz disintegra l’atmosfera da stadio. La musica da discoteca parte quando le squadre iniziano a fare riscaldamento e finisce quando stanno per calciare il primo pallone della partita. Senza fermarsi mai. Senza un mezzo inno. Senza mai sentire la voce dei 70mila che affollano la “scala del calcio”. Che è adesso è la “scala dei decibel”.
904 leccesi osservano la gara dalla distanza siderale del terzo anello. Sarebbero potuti essere il triplo. Ma ogni anno a San Siro (sponda Milan) sono sempre più ingegnose le modalità burocratiche per non far arrivare troppi salentini.
Da quella distanza siderale si osserva Lecce per quasi 40 minuti muoversi alla perfezione. Tamponando ogni velleità degli uomini di Fonseca e spaventando in un paio di occasioni il portiere milanista. Quando nella mente di molti tifosi giallorossi è passato il pensiero che quello zero-a-zero potesse essere quasi stretto è arrivata la slavina. In 5 minuti. Da un fallo inesistente fischiato contro Dorgu, che ha avuto la malaugurata idea di esistere, il Milan ha trovato la punizione che ha sbloccato la gara e bloccato la tempra giallorossa. Altro che zero-a-zero. Senza nemmeno capire come, all’intervallo ci siamo ritrovati zero-a-tre. Con un frastuono nella testa pari a quello del punz-punz nello stadio.
Quei 3 gol in 5 minuti che hanno deciso la sfida di venerdì sono sembrati una sorta di continuazione dei 2 gol in 120 secondi presi contro il Parma il sabato precedente. E’ sicuramente uno dei fattori mentali e di gestione della gara su cui maggiormente mister Gotti dovrà lavorare, lavorare e ancora lavorare. L’altro è indubbiamente l’inefficacia offensiva, problematica che ci si trascina dalla scorsa stagione, che fa diventare innocue intere frazioni di ottimo Lecce.
La sesta giornata di campionato ha fortemente contribuito a rimettere in ordine le gerarchie. Probabilmente saranno solo le attuali ultime 7 in classifica a giocarsi la salvezza. Aggiungendo nel lungo periodo magari l’Empoli. Con la sorpresa-Monza lì in mezzo. Con il Como che sembra già aver fatto intendere che non sarà della contesa. E con l’Udinese, nostra prossima avversaria di sabato pomeriggio, a dirsi e a dirci che tempo farà.
scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it
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