Appunti di viaggio post Milan-Lecce 2-0
Seconda recita a San Siro. Che dopo l’approdo del Milan in semifinale di Champions ribolle di entusiasmo. 72mila spettatori. Stipati in ogni ordine di ordinati seggiolini. Con i leccesi lassù nel terzo girone. Golosi di far punti. Dopo questo lungo tempo di digiuno. E, in cuor loro, speranzosi di tornare in quello stesso scomodo girone nella prossima stagione.
“Lecce ammazzagrandi…purtroppo oggi è la sua partita” mi ha scritto domenica mattina un amico tifoso dello Spezia. Ma quale ammazzagrandi. Quel Lecce non c’è più. E non è una critica ma un dato oggettivo. Non c’è più quella spavalderia. Quel furore. Quella capacità di issarsi su basi che non ci sono mai state. Il Lecce che andava oltre i propri evidenti limiti non c’è più. Lo abbiamo lasciato un paio di mesi fa in quel di Bergamo. Ora abbiamo una squadra capace di fare quello che è in grado di fare. Di palesare i suoi limiti senza mascherarli. Schiacciata e demoralizzata dal peso degli eventi. Che hanno spazzato via l’illusione che il traguardo fosse già raggiunto. Schiacciata e demoralizzata dal non comprendere il confine fra un periodo in cui gli episodi sono costantemente a sfavore e i propri limiti. Basta prendere in esame il palo preso da Banda quando ancora la gara contro i rossoneri era in bilico. Palo a porta spalancata e vuota. Sfiga o inadeguatezza? Ne potremmo parlare per ore. Senza cambiare l’amara sostanza. 7 sconfitte nelle ultime 8 partite. Con il punto in casa con la Samp che fa egual dolore. Ieri lo spartito è sembrato chiaro. Stare in gara fino alla fine, senza troppe barricate, e tentare di emergere con il passare del tempo. Ma l’evanescenza offensiva e l’effervescenza di un Leao dall’altra parte hanno deciso banalmente la gara.
Una corsa a 3 Lecce-Spezia-Verona per evitare l’ultimo burrone con la B maiuscola. Ormai sembrano definite le gerarchie. Con ormai spiccioli di punti che ci separano dalle altre due formazioni. Le avremo entrambe in casa nel futuro. Ma il futuro non è ancora quello. Il futuro è venerdì in casa contro l’Udinese. Perché saremo figli di questa gara.
|