Appunti sparsi post Lecce-Napoli 1-2
Brutte sorprese nelle uova pasquali giallorosse. Davvero brutte sorprese. Con il Napoli arriva la sesta sconfitta consecutiva. Almeno, rispetto alle ultime cinque comparsate, il Lecce questa volta si vede, questa volta mette sul piatto corsa&volontà, ritrova furore agonistico, ritrova addirittura il gol contro i prossimi campioni d’Italia costringendoli ad un pareggio che poteva rimanere tale come all’andata. Ma poi la brutta sorpresa la confeziona la ditta Gallo-Falcone. Con percentuali di colpa che riempiono le nostre chat fra tifosi ma che fanno comunque male, visto che non cambiano la sostanza. La sostanza che ci tiene inchiodati, ancora una volta per gol evitabili, a quei maledetti 27 punti che prima erano vanto e ora sono rischio. Le altre brutte sorprese arrivano dagli altri campi: Spezia e Salernitana colgono punti pensanti come il pranzo pasquale. Ma è soprattutto da Verona che arriva la scudisciata: una rimonta vincente propiziata all’ultimo secondo disponibile da uno sproposito da ufficio indagini del portiere Consigli del Sassuolo. I consigli sono quelli di non vedere troppe volte le immagini. Nuoce a tanti organi giallorossi. Ora il margine si è ridotto, gli infiniti bonus sprecati, il tempo degli elogi sepolto. Potevamo finire una stagione senza patemi. Invece siamo di nuovo in piena bagarre. Da tempo (forse mai in questo spavaldo campionato) non guardavamo ad un impegno come Lecce-Samp della prossima domenica con sguardo diffidente e intimorito. Diffidenti e intimoriti non dagli avversari ma dagli involuti uomini di Baroni. La speranza è che le brutte sorprese siano finite e che quella scintilla di ardore vista contro i partenopei possa riaccendere i nostri cuori. Destino vuole di avere samp-verona-spezia tutte in casa. Non deve essere un handicap. Destino vuole di far valere il nostro destino. Senza biscotti altrui. Senza nostri regali auto-confezionati magari.
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