Categoria: Articoli di D. Consales
Appunti di viaggio ferraresi 08:49 - 2 Dicembre 2021


Annotazioni sparse dopo SPAL-Lecce 1-3

-Ultima notte di novembre. Temperature polari visto che nevischia fin dal mattino nella cittadina estense. Maledetti turni infrasettimanali serali. L’impianto di Ferrara è un bel prototipo di stadio all’inglese, anche se io vorrei fare due chiacchiere con chi ha progettato i quattro settori ognuno differente dall’altro. Durante il riscaldamento colonna sonora metallara e giochi video-luminescenti rendono lo spettacolo più scenografico. Quando stanno per entrare i giocatori spallini le luci si spengono e qualche tifoso del Lecce urla che le bollette vanno pagate.

-Doveva essere la sfida dei grandi ex. Mancosu da una parte, Strefezza dall’altra. Il primo ha deciso di stare in disparte sin dal riscaldamento. Poi partita nervosa e apatica. Qualcuno si aspettava una corsa e un saluto sotto il settore giallorosso. Ma forse ha preferito non aggiungere una ulteriore pagina a un libro con una conclusione ancora ricca di mistero. Strefezza ha invece deciso di farsi notare scagliando verso la porta degli ex compagni due lavatrici con inserito il programma del doppio risciacquo.

-Diciamo la verità. Dopo il folle pareggio con la Ternana quella contro la Spal era la classica trappola perfetta travestita da innocua sfida del martedì. Con la squadra di Clotet in recente ascesa. Invece abbiamo ritrovato un Lecce in versione viaggio-autoritario. Quello che in casa altrui detta ritmi e programmi della giornata. Il tutto nonostante la pesante assenza di Coda (Olivieri continua a sbagliare gol e continua a strozzare il gioco della squadra) e un Di Mariano in versione stella cadente prematura. Ma la supremazia mentale e la personalità possono essere capaci di offuscare ogni assenza. Fa gioire il primo (atteso) sigillo stagionale di Gargiulo, fa dispiacere il palo colpito da un Rodriguez che avrebbe proprio bisogno di scagliare anche lui qualche elettrodomestico in porta.

-E’ stato un turno infrasettimanale trasformato in una gara vocale. A chi fa la voce più grossa. E il Pisa ne è uscito con le orecchie doloranti. Oltre a quello del Lecce si è sentito il vocione da tenore del Brescia andato a vincere con pieno merito a casa di un Parma a cui la terapia di Iachini ancora non ha dato guarigione. E poi ci sono stati gli acuti di Monza e Benevento (anche se non da meno sono state le urla del Vicenza che si è visto affossare ben oltre i minuti di recupero concessi). A 4 turni dalla fine del girone di andata si preannuncia un dicembre ad alto volume. Sabato al Via del Mare arriva la Reggina e dobbiamo già schiarire la voce.




scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it

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