Annotazioni sparse dopo Brescia-Lecce 1-1
-Il nuovo look del rinnovato stadio Rigamonti di Brescia è finalmente gradevole con questi seggiolini blù e bianchi che sembrano solo aspettare una folla di puffi invasati. Peccato che questi rinnovi/ristrutturazioni non prevedano adeguate coperture. Come se Brescia e altre città italiane fossero ai tropici. Non a caso i puffi hanno sempre il cappello in testa…
-Tutti si aspettavano una bella sfida e bella sfida è stata. E il Lecce ne esce rinfrancato nelle aspirazioni visto come ha contrastato forse la più seria candidata alla promozione. Basta vedere gli elementi della panchina di Inzaghi. Una panchina mostruosa capace di cambiare volto ad una gara. E forse sono proprio i cambi invece l’attuale tallone d’achille dei giallorossi. Per qualità e per utilizzo. Anzi per meglio dire non-utilizzo. Siamo spesso belli ma sempre uguali. Soprattutto nello schieramento offensivo. E questa forte ma unica identità può essere alla lunga problematica. Soprattutto perché Baroni ha uomini a disposizione per schierarsi in modo diverso quando l’avversario non è domato dal tridente “classico”. Li ha ma…“ci sta ancora lavorando”.
-Si è rivisto in campo il gigante Dermaku. E lo si è visto bene quando ha giganteggiato in mezzo alle rondinelle per firmare il gol del vantaggio. Speriamo che il suo fisico gigante ma di cristallo possa reggere le intemperie dell’inverno.
-E’ stato un turno infrasettimanale in cui tanti hanno alzato la voce. Per farla sentire ad un Pisa per la seconda gara di seguito raggiunto nei minuti di recupero (senza le due sciagurate reti prese contro Pordenone e Cremonese sarebbe stata vera fuga dei toscani). Hanno alzato la voce Reggina e Benevento, addirittura saliti al secondo posto. Hanno alzato la voce Parma e Spal, indietro in classifica ma non nelle ambizioni. Ora giusto un paio di giorni per riprendere le forze poi tutti in campo lunedì. Nel primo pomeriggio novembrino al Via del Mare arriverà il Cosenza.
scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it
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