Pensieri sparsi copiati e incollati dal taccuino di Lecce-Chevo 4-2
Sul mio taccuino ho segnato la parola sinestesia. Con questa parola (dal greco syn=con e aisthanomai=percepisco) si indica la propensione/capacità di alcune persone di fondere i sensi. E’ per lo più associata ad alcuni artisti che sentono i colori parlare. Di sicuro lo siamo noi leccesidentro. Ditemi se ieri non avete sentito qualcosa nel vedere i nostri colori su quelle stupende maglie anni '70.
Si lo so. Sono pesante e tedioso nel parlare spesso della mancanza dei tifosi. Ma come non appuntarsi ieri come sia stato struggente non poter condividere il primo tempo fantascientifico del Lecce sui gradoni dello stadio o con i compagni di sempre a casa.
Primo tempo fantascientifico dicevamo. Chi ha girato casualmente sul nostro canale di Dazn si sarà chiesto chi fossero quelle furie rosse di divisa e di fatto. Senza scomodare Raul e Butragueno, il Lecce ieri nella prima frazione ha offerto uno spettacolo puro e da massima serie. Come se il suo motore fosse stato davvero spinto al massimo. Come se Corini avesse visto il suo traguardo tecnico e tattico. Per poi, nella seconda distratta e superficiale frazione, ricordarsi cosa manca ancora a questa squadra per raggiungerlo davvero.
Ha segnato Pettinari. Si davvero lo giuro. I replay di Dazn lo confermano. Ha segnato Pettinari. Si davvero c’è anche scritto oggi sulla Gazzetta.
Le nostre furie rosse sono arrivate puntuali all’appuntamento. Prendendo tre punti in un turno non banale. Anzi un turno di campionato che potrebbe aver sentenziato. Perché è difficile immaginare che l’Empoli disperda il solco da ieri creato con la seconda posizione. Così come è difficile pensare che possa essere raggiunto da un Monza che cade ancora o da una Salernitana tanto solida quanto sterile. E allora sarà probabilmente lotta per la seconda posizioni. E per i migliori piazzamenti in ottica play. Martedì in laguna lotteremo su entrambi i fronti.
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