Categoria: Articoli di D. Consales
Qualche interpretazione e molte banalità 09:20 - 26 Marzo 2018


Caserta è ancora maledetta. Il Lecce esce sconfitto 1-0 e riduce a 4 i punti di vantaggio. Ora non si può più sbagliare.


Intorno al trentesimo minuto di giovedì scorso non avrei mai immaginato di dover scrivere queste righe. Il Lecce aveva già raddoppiato con l’Andria e aveva ben più di mezza B in mano. Senza se e senza ma. Poi è avvenuto quello che sappiamo e a cui sappiamo dare poche spiegazioni. La rimonta degli avversari e la sconfitta ieri a Caserta. Un pareggio e una sconfitta accomunati dalla nostra involuzione più che dai meriti avversari. Perché anche ieri il Lecce ha perso più che essere stato battuto. Senza produrre gioco davanti ad una squadra che ha tirato in porta una sola volta. Sprecando con Di Piazza una di quelle semplici giocate che prima il nostro attaccante non si sognava lontanamente di sbagliare. E così, in appena una partita e mezza, ci ritroviamo con appena 4 punti di vantaggio. Con gli inseguitori che si trovano in mano speranze nemmeno sognate. Cosa è accaduto? Cosa sta accadendo? Chi scrive, a differenza di molti, non ha la risposta. O almeno non ha quella certa. Solo una serie di possibili spiegazioni. Tutte magari confutabili. La prima è quella relativa al modo di giocare, letteralmente stravolto dopo il mercato di gennaio. L’ultima grande gara del Lecce old-style risale agli ultimi giorni dell’anno in quel di Trapani, proprio contro una diretta concorrente. Poi il mercato di gennaio ha portato nuovi giocatori che, in qualche modo, hanno stravolto le gerarchie. Causando un ribaltone tattico in campo e psicologico nelle teste di tanti ex-titolari. I gol di Saraniti hanno portato punti pesanti, questo è un dato oggettivo. Ma per ottenerli il Lecce ha svenduto le caratteristiche che gli avevano fatto comunque dominare un campionato. E, al netto, non so se ci abbiamo guadagnato. La seconda spiegazione, già accennata, è legata all’appannamento di tanti giocatori per semplice inutilizzo o utilizzo centellinato. Certi errori in campo sono anche dovuti a perdita di ritmo e autostima (vedi Di Piazza). La terza spiegazione, che sgretola le precedenti, è che semplicemente abbiamo perso serenità avvistando il traguardo. E che una insignificante uscita dalla Coppa e una sconfitta in campionato dopo 22 turni hanno fatto sorgere paure e apprensioni.
Scegliete voi la spiegazione che reputate plausibile. Ora non ci resta che affidarci ad una serie di frasi che sono banalità, che diranno tutti, ma che sono fortunatamente vere: siamo ancora primi, siamo ancora artefici del nostro destino, nonostante tutto abbiamo uomini e mezzi per raggiungere l’obiettivo, sapendo che abbiamo terminato totalmente i bonus. Sarà una settimana decisiva prima di una gara decisiva. Tutti facciano la loro parte. Banalità, ma maledettamente vere.




scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it

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