Appunti di viaggio sparsi dopo Udinese-Lecce 3-2
In Inghilterra uno stadio come quello di Udine sarebbe nello standard. In Italia è davvero qualcosa di un altro pianeta interstellare. E ogni volta che ci si entra si pensa agli orrori degli altri impianti della nostra galassia.
Finisce 3-2 una partita che poteva finire con qualsiasi altro tipo di risultato infarcito di gol e di errori. Vince l’Udinese che fa valere il suo tasso soprattutto fisico in un primo tempo totalmente regalato dai giallorossi incapaci di vincere un solo duello in campo. Vince l’Udinese che fa valere piedi migliori di quelli leccesi soprattutto in fase di costruzione. Vince l’Udinese nonostante un secondo tempo in apnea e gli spaventi dopo il 2-1 di Berisha. Vince l’Udinese perché Di Francesco prima di ridisegnare un Lecce baldanzoso dopo i cambi, ne aveva scarabocchiato uno esitante e maldestro ad inizio gara. Vince l’Udinese perché il nostro attacco è ancora asfittico e Stulic ancora a digiuno. Vince l’Udinese perché poi certe partite vanno così.
Maleh e Sala apparsi come comete finalmente in campo sono l’unica nota positiva della sfida. Saranno utili. Dovranno essere utili. E’ indispensabile che siano utili.
Turno con risultati che attenuano la sconfitta friulana. Laggiù non sembra correre nessuno. Laggiù sembrano arrancare in tanti. E questo consola e fa imprecare per l'occasione persa. Ma non c'è tempo di consolarsi e imprecare. Domani turno infrasettimanale. Al Via del Mare arrivano i campioni d'Italia. Servirà un Lecce campione di miracoli.
scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it
Tutti i diritti relativi ai testi pubblicati dai collaboratori e moderatori del sito appartengono al sito stesso. E' consentita - senza necessità di autorizzazione - la riproduzione e la citazione con l'obbligo dell'indicazione della fonte, compreso l'autore del testo. Per tutte le altre utilizzazioni, è indispensabile una richiesta di autorizzazione inviando una mail allo Staff di LD
|