sum41 ha scritto:
Io penso che con le risorse che abbiamo, meglio di Baroni non puoi avere.
Con la rosa allestita da Corvino il meglio puoi ottenerlo chiudendoti, randellando e lanciando gli esterni, e in questo Baroni ha dimostrato di saperci fare già lo scorso anno: è arrivato primo con due mezz'ali assolutamente mediocri
Non dico che Baroni non sia un allenatore, altrimenti saremmo finiti in C, e capisco pure che le risorse per il tecnico non fossero tantissime. Ipotizzo che Corvino cercasse una persona risparmiosa, seria, almeno mediamente capace ma che soprattutto capisse gli imput della Società e non chiedesse mai nulla. E questo è il profilo del nostro allenatore.
Andando sul piano tecnico, giusto per chiarire, restando su profili alla nostra portata, per me Baroni non è un Lerda ma nemmeno un Liverani.
Degli errori talvolta li commette (scelte, formazione, sostituzioni, approcci, quante volte ne abbiamo scritto qui sul forum?) ora il punto è: perchè per qualcuno, indipendentemente se Baroni mi sia simpatico o antipatico, non dovrei scrivere di quelli che per me sono degli errori? Tra l'altro spesso cose oggettive e condivise da tanti tifosi su questo, altri social, nei bar, in famiglia, nei Circoli e allo stadio!
Tranquillo: se l’arbitro fa “ritirare “ il rigore perché secondo lui ci sono state delle irregolarità, tu non puoi cambiare il rigorista per regolamento.
secondo voi Spalletti avrebbe potuto sostituire il portiere tra un rigore e l’altro?
Scherzi????? Tutto si può cambiare, sia dal campo che dalla panchina, per una squadra e per l'altra. Per dire, estremizzando un esempio, Spalletti tra il primo tiro e la ripetizione poteva anche mettere in porta Politano e dopo il tiro rimetterlo a giocare.
Tutti possono battere rigori, punizioni, calci d'angolo e rimesse laterali senza divieti di scambiarsi con un compagno.
Se non conosci il Regolamento evita di scrivere cazzate. Prima leggilo o informati!
La partita ai Raggi X.
I numeri di Napoli-Lecce: giallorossi compatti e pochi spazi per i tenori azzurri.Il Lecce bissa il pareggio casalingo con l’Empoli e conquista un punto in casa del Napoli in una gara dove i due allenatori hanno fatto turnover nella scelta della formazione iniziale. Risolti a favore del Napoli gli episodi chiave tra il rigore di Colombo e il gol di Elmas, i padroni di casa hanno dominato nelle percentuali di possesso palla (67% a 33%). L’immediato pari del 9 giallorosso ha riportato la partita sui binari programmati dagli allenatori prima del fischio d’inizio.
Secondo i numeri, come sempre sintetizzati dall’indice xG, la pericolosità del Lecce non è stata molto inferiore a quella del Napoli. Lo score dice 1.46 per i partenopei, 1.13 per i salentini. Una larga fetta del numero raggiunto dal Lecce proviene dal rigore non capitalizzato da Colombo (0.76, in soldoni un’occasione ghiottissima), andato in gol con un prodigio da lontano. Il Napoli ha costruito 17 palle gol e, togliendo la rete di Elmas (0.22), Osimhen al 92′ non ha sfruttato l’occasione più golosa (0.32), dietro il tiro di Politano al 71′ (0.21) ed ancora Elmas (0.18) stoppato da Falcone.
Spieghiamo i numeri. Un buon numero di palle-gol ha generato un basso indice di pericolosità per i ragazzi di Spalletti. Se il tecnico ha parlato di un gioco un po’ compassato nel primo tempo, c’è da dire che la difesa del Lecce ha compiuto una partita di sostanza, chiudendo più possibile gli spazi e concedendo tiri in posizione e modalità non facilissime. Ritornando alle cifre, l’1.46 del Napoli di ieri è stato poca cosa rispetto, ad esempio, al 2.39 dell’Inter, nel finale dell’esordio pericolosissima e contenuta solo da un super-Falcone.
In attesa di Samuel Umtiti, la difesa del Lecce ha scoperto l’adattamento a centrale di Federico Baschirotto, centrale “old school” che, con Tuia al debutto stagionale, ha contenuto gli attaccanti azzurri. 84 recuperi palla e il record sinora di 54 intercetti (15 e 7 per Baschirotto, vincitore di 5 duelli aerei su 5), sono solo i primi indici della densità che il Lecce ha messo sul rettangolo verde nel secondo tempo per evitare il 2-1.
Il pacchetto difensivo del Lecce ha difeso il fortino lasciando giocare il Napoli in zone lontane dalla porta. In media, l’undici di Spalletti ha avuto 5 passaggi per ogni possesso palla (2,30 per il Lecce), operando dei lanci lunghi. Per quasi il 20% delle azioni, il Lecce ha sventagliato il pallone in avanti nello spazio. Nelle praterie, ha lavorato ancora più che bene Lameck Banda. Lo zambiano ha portato a termine in percentuale meno dribbling (36%, 5 su 14), rispetto a Lecce-Empoli (5 su

e Sassuolo-Lecce (3 su 4), ma il contributo dato alla ricerca della superiorità numerica per il Lecce, soprattutto in veloci contropiedi, resta un arma da affilare. (calciolecce)
SUPERDARIO, QUANDO FINISCE UNA PARTITA APRI SUBITO L'ALTRA. SI STANNO GIA' ALLENANDO E HANNO DESIGNATO ANCHE L'ARBITRO!
