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 Oggetto del messaggio: Il Macalli pensiero
MessaggioInviato: lun giu 09, 2014 6:19 pm 
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Pensavo di poterlo dimenticare ed invece dobbiamo avere a che fare con questo oscuro ed enigmatico personaggio della lega pro per un altro anno.
Ogni tanto ha delle uscite che dobbiamo per forza commentare o riportare. Cominciamo fin da subito con questa esilarante intervista:


La stagione 2013/14 adesso è realmente terminata e come testata giornalistica, TuttoLegaPro.com vuol chiuderla in bellezza intervistando in esclusiva il Presidente della Lega Pro, Mario Macalli.

Ogni intervista con il numero uno della terza lega professionistica non passa mai inosservata, per fortuna lo stesso Presidente non si tira mai indietro alle tante domande che gli vengono poste, venendo incontro alle nostre esigenze. In questa occasione il dibattito è stato come sempre franco e non abbiamo voluto lasciare indietro quasi nulla.

Presidente, dopo Perugia e Virtus Entella, in B arrivano Pro Vercelli e Frosinone.

"Mi sento di dire che il campo ha dato il verdetto, come sempre. Queste sono le squadre che sul terreno di gioco hanno conquistato la promozione. Non vedo nient'altro che quello, ed è anche questo un successo".

Utilizzando un termine ciclistico, la serie A e la B hanno vissuto una stagione da "un uomo solo al comando" con Juventus e Palermo che hanno fatto terra bruciata intorno a loro, rendendo questi due campionati, piatti e con poche emozioni. Viceversa in Lega Pro si è vissuta una stagione avvincente con le promozioni in B decise negli ultimi novanta minuti. Smentiti quelli che paventavano una stagione, quella appena conclusa, senza particolare interesse a causa della riforma che prevedeva in Prima Divisione il blocco delle retrocessioni.

"C'è da dire che ci sono sempre dei giudizi ad inizio stagione, dati da persone che si definiscono cosiddetti addetti ai lavori, secondo cui noi siamo tutte persone strane, che fanno cose strane. Può anche darsi, però c'è un Consiglio di Lega, rappresentanti i presidenti di società e chi meglio di loro può decidere se le cose sono giuste o sbagliate. Io ho sempre creduto in questo, supportato in maniera grandiosa dai miei vicepresidenti, Archimede Pitrolo e Antonio Rizzo. Gente che ha fatto con me una strada molto lunga, alle volte molto travagliata. Con i presidenti dei club, abbiamo fatto quello che siamo riusciti a fare, siamo gli unici nel calcio italiano, al di là delle parole, a portare a compimento dei fatti.
Si può far meglio, questo lo sappiamo anche noi, ma intanto questo è un dato di fatto che nessuno può smentire. Gli altri per adesso hanno fatto parole, tante affermazioni. Non vuole essere una polemica, ma è una constatazione. La dimostrazione viene da questo campionato che non è regolare, ma è super regolare. Si parla spesso di sudditanza, di grandi club. Qui vincono società che hanno fatto programmazione, seria, come la Virtus Entella. In finale di play-off sono arrivate Pro Vercelli e Sud Tirol, mentre le corazzate sono affondate. Stessa cosa si può dire del girone B dove in finale è arrivato il Lecce, che merita altri palcoscenici. Il campo dà dei risultati completamente diversi. Noi dobbiamo attenerci a questo, al di là delle polemiche che sforna il campionato ogni domenica.
Fino all'ultimo anche in Seconda Divisione si è combattuto per evitare la retrocessione nei Dilettanti. E anche qui abbiamo notato una cosa: alcune società sono retrocesse per incapacità gestionale o per mancanza di organizzazione. Quando non c'è la giusta divisione dei compiti, la retrocessione o il fallimento sono la logica conseguenza. Questo in contrapposizione al fatto che chi programma e ha un'ottima organizzazione ottiene risultati come il Sud Tirol che ogni anno si tuffa sui giovani e sta attenta al proprio bilancio non spendendo un euro più del necessario".

Prima di entrare nei temi dell'attualità, vuol mandare un messaggio alla Nazionale che si prepara ad andare al Mondiale in Brasile?

"Dovevo andare anche io come dirigente in Brasile, ma per impegni sopraggiunti non sarò lì. Credo che il Presidente Federale (Giancarlo Abete, ndr) ha fatto le cose che riteneva giusto fare e quando si fa quello che può giovare alla squadra va sempre bene. Detto ciò, è innegabile che ci troveremo a giocare in condizioni climatiche particolari, a cui non siamo abituati. Io penso che la Nazionale farà gruppo e farà squadra: possiamo fare dei risultati. Ci sono anche gli altri, dobbiamo accettarlo e provare a vincere. Non siamo dei predestinati. Fare bene in una Nazionale come la nostra non è mai semplice. Tutti vogliono i risultati, tutti chiedono alla stessa di far bene, si lamentano che alcuni giocatori non vengono chiamati. Dimentichiamo che il materiale che abbiamo a disposizione tiene conto del 53-54% dei giocatori che sono stranieri. E non è facile fare una scelta in un campionato come il nostro dove il raggio d'azione è limitato di parecchio".

Tra gli azzurri ci sono Ciro Immobile, Lorenzo Insigne e Marco Verratti.

"Sono orgoglioso di loro e spero che gli stessi non si dimentichino da dove sono partiti. E' vero, giocano nel Napoli, nel Psg o nel Torino. Ma ci si dimentica che sono tutti partiti dalla Lega Pro, come Barzagli che ha giocato nella nostra Nazionale. Lo stesso Marco Parolo, fino a qualche anno fa giocava in questi campionati: l'ho incontrato a Londra con gli azzurri e ha avuto parole importanti per noi. E' un grande uomo, sono felice che sia lì".

Prima di inoltrarci nei temi del futuro prossimo, c'è un problema che molti tifosi delle finaliste ci hanno presentato: non è piaciuto come la Rai ha dato visibilità alle finali di ritorno. Si poteva fare meglio, non crede?

"Avrei gradito vedere le due finali in diretta. C'è da segnalare il fatto che hanno cominciato con nove minuti di ritardo e questa è una follia, ne parleremo quanto prima con la stessa Rai. Ci sono stati alcuni strafalcioni e penso che si poteva fare meglio. Avrei visto meglio queste due partite se non ci fosse stato il finale di Frosinone. Quello che è successo lì mi fa star male. Questi signori che pensano di festeggiare, stanno bene a farlo da un'altra parte: dietro le sbarre. Sono gentaglia".

L'idea che sovente vien fuori nel sentire parlare di queste cose è quella di vedere due Italie: una che va allo stadio e una che vive ogni giorno nel paese più bello del mondo. E non è così: basta essere fermi ad un semaforo e puoi trovare quello che ti picchia se non parti subito al verde. Non pensa anche lei che chi frequenta lo stadio è la stessa persona che durante la settimana potrebbe fare una follia davanti ad un semaforo?

"C'è una differenza enorme: se io faccio una cosa simile al semaforo, mi arrestano. Se lo faccio allo stadio sono libero. Che poi ci sia un imbarbarimento della società, sono d'accordo con lei, ma questo non giustifica assolutamente nessuno. Non ho detto che i delinquenti sono solo allo stadio, facciamo attenzione. Attualmente questi ultimi negli impianti di gioco sono impuniti. Il problema è tutto lì. Guardi: se io offendo un vigile, mi sbattono in galera. Se uno di questi delinquenti pesta un poliziotto allo stadio, è libero. Sono stato chiaro?".

Parliamo della prossima stagione: cosa dobbiamo aspettarci dalla riforma?

"Noi abbiamo costruito un qualche cosa per far sì che le società possano partecipare ad un campionato unico in Italia: con club che sono sani. E' una riforma regolamentare e non numerica. Abbiamo avuto delle regole nuove e siamo stati i primi a volere le società pulite, senza indebitamento di Iva o di altre imposte. Mentre gli altri, se ci arriveranno, ci metteranno ancora almeno un anno. Siamo i primi a mettere in piedi un budget preventivo per far sì che tutti abbiano le spese in proporzione ai ricavi certi e non fasulli.
Sotto questo profilo, gli altri campionati, sia sopra che sotto di noi, hanno grandi difficoltà. Lo leggete tutti i giorni. E' sceso l'Ascoli ed è fallito, il Bari idem. Quelle che sono retrocesse dalla B avranno difficoltà a iscriversi? Non lo so. Penso che le società che disputano il nostro campionato quest'anno non hanno preso penalità rispetto alla scorsa stagione, facendo uno sforzo immenso nell'evitare penalizzazioni per il mancato pagamento degli emolumenti ai propri dipendenti. Questo non è un premio, sia chiaro: è normale pagare chi presta servizio, non è normale non farlo. Però adesso dobbiamo iscrivere le squadre al campionato, sperando che non abbiano le difficoltà nell'ottenere le garanzie fidejussorie: tutti gli adempimenti bilancistici e i controlli non competono a me. Ma le posso garantire che sarà un gran bel campionato".

Riguardo ai ripescaggi, c'è un passaggio della norma sugli stessi che ha fatto nascere più di un punto interrogativo e vorremmo che lei in questa intervista ce la spiegasse in modo semplice e commestibile per tutti. Il passaggio in questione dice: "Per le città, sedi di più società, si terrà conto della tradizione sportiva del singolo club, cumulando per il singolo club, i meriti sportivi conseguiti negli anni, anche attraverso soggetti giuridici diversi".

"Intanto in funzione di questo non ho mai parlato con nessuno. Ho risposto solo ad una domanda di un giornalista".

Esatto Presidente: la domanda era di un nostro collega (leggi qui). Lei, sul tema della nuova matricola del Taranto, ha risposto così: "Ripartirà con la matricola nuova: ha giocato due campionati, non ha nulla a che vedere con quella vecchia”. Quindi deduciamo da questo che la nuova matricola cozza con "i soggetti giuridici diversi".

"Mi lasci dire che io non interpreto nulla, lo lasci fare alla Federazione Italiana Gioco Calcio, io non mi permetto di interpretare nulla. Le norme sui ripescaggi, sono diverse rispetto a prima, sono poche e determinanti: la classifica, il bacino d'utenza e gli incassi, per concludere con la storia calcistica del club, che poi vada indietro o meno, lo lascio decidere agli uffici legali della Federcalcio, chiaro? E' un problema secondario secondo me, perché la vera riforma è un'altra: sono state escluse, dalla prima scrematura, le società che sono già state ripescate negli ultimi cinque anni. La novità è questa: chi fa la domanda di ripescaggio adesso, sia società professionistiche di Lega Pro retrocesse, sia società dilettantistiche che non hanno vinto nessun tipo di campionato, devono avere la struttura sportiva nella sede dove giocano. Se una non ha l'impianto non può dire che per adesso va a giocare a venti chilometri, perché non può fare la domanda. Questa è la vera novità, la più giusta che poteva mettere la Figc".

Rimane sempre lo scoglio dei "soggetti giuridici diversi" che non riusciamo a capire.

"Non lo so, non le dico cose che non conosco al cento per cento. Ho un'idea ma non gliela dico, altrimenti si dice che l'ha detto il Presidente Macalli. Leggete il comunicato, se non lo capite, rivolgetevi a chi l'ha fatto: non è la Lega Pro, ma è la Federazione. L'ufficio legale Federale. E' una cosa di poco conto perché stiamo parlando di un 25%".

Un 25% che fa punteggio alla fine.

"Guardi, possiamo fare cento ipotesi, però stiamo fermi ad un'ipotesi che non vuole essere esaustiva da parte mia: ci sono società che hanno vinto e perso i play, società che hanno giocato la finale di Coppa Italia. Voi pensate veramente che in Italia ci siano così tante società che non ce la faranno ad iscriversi? Io credo di no. Penso che in molti si debbano mettere il cuore in pace. La proposta che intendiamo fare noi ,e vedo che anche sopra di noi sono d'accordo, è quella di eliminare i ripescaggi: c'è uno che vince e l'altro farà un campionato diverso. Spero che dall'anno prossimo possa avvenire questo".

A proposito di ripescaggi: la Correggese ha battuto l'Akragas nella finale play off di serie D.

"La Correggese ha vinto? Buon per loro, facciano domanda di ripescaggio. Per il momento in teoria ne abbiamo 59 di società iscritte e la prima da ripescare tocca a noi".

Lei ha detto che la società che non ha l'impianto a norma non può iscriversi.

"Le uniche società che hanno diritto ad una deroga sono quelle che hanno vinto il campionato di serie D. Chi non ha vinto nulla e non ha la struttura idonea, inutile che perda tempo".

Quindi la Giana Erminio giocherà in deroga...

"Esatto. Se la Giana Erminio fosse arrivata seconda non sarebbe andata da nessuna parte. A meno che non si doti di tutte le norme che le licenze nazionali in materia richiedono, quindi tremila posti, telecamere, i prefiltraggi, la sala Gos e tutto ciò che serve per avere un impianto a norma".

Ci sono dei club di Lega Pro, ad esempio la Vigor Lamezia, che hanno ancora dei problemi per quanto riguarda il campo. Cosa succede in questi casi?

"Semplice: c'è una commissione, nominata dal Consiglio Federale, si chiama Commissione per le infrastrutture. Sono loro che decidono".

Negli ultimi anni, l'unica Lega che si sta prosciugando, vuoi per fallimenti e necessità impellenti, è la Lega Pro: rimangono comunque, con le sessanta società di Lega Pro comprese, ben centodue club professionistici. Dal prossimo anno la serie B, a detta del proprio presidente di Lega, Andrea Abodi, dovrebbe iniziare a pensare di arrivare a venti.

"Non cambierà assolutamente nulla dal prossimo anno, per un semplice motivo: per fare le riforme, intanto bisogna farle. Punto primo. Ed una eventuale riforma va in vigore dopo un anno sabbatico e questo non lo dice Macalli o Abodi, ma lo stabilisce la norma. Può succedere solo una cosa: se la serie B non iscrive delle società al campionato, non si procede al ripescaggio fino al numero di venti club. Faccio un esempio: se due società non riescono ad iscriversi al campionato di serie B, non è che si procede a ripescarne due, si gioca a venti squadre. Per il resto non si è fatto nulla e dall'anno prossimo si giocherà come adesso.
C'è la possibilità, con l'anno sabbatico di mezzo dopo un anno, se entro il 30 settembre, data variata dal Consiglio Federale e concessa al Presidente della Federazione, troveranno un accomodamento con quelli che stanno sotto. E quindi la serie A deve trovare un accordo con la B e la stessa cadetteria con noi e la Lega Pro con la D, eccetera. Ho sentito che la A vuole arrivare a diciotto o sedici squadre. Vediamo. Quando arrivi in Consiglio Federale, devi avere il 75% del Consiglio favorevole. A questo va aggiunto che due componenti tecniche, allenatori e giocatori, per legge, hanno il 30% dei voti. Basta che dicono no loro e salta tutto e ci divertiamo a fare le riforme. Sono stato chiaro?".

Rimane il no alle squadre B dei club di serie A?

"Assolutamente sì, al cento per cento. Nella riunione che abbiamo fatto con il Presidente Abete, in un tavolo convocato con le varie componenti il 29 maggio proprio per parlare di riforme, si è parlato tra le altre di squadre B che dovrebbero giocare in Lega Pro. La favola che tutte le nazioni più importanti calcisticamente hanno squadre B non è vera: in Spagna sono due/tre, in Francia non ci sono, in Germania men che meno. In Inghilterra addirittura stanno creando un quarto livello professionistico per far giocare tutte le squadre B della Premier. Il Presidente Federale, in funzione di tutte queste cose, secondo lo Statuto attuale e dato il fatto che ogni componente deve dare l'assenso, ha convocato una riunione straordinaria il primo settembre per una modifica statuaria. Vedremo allora quali saranno queste modifiche che verranno proposte. Da parte nostra non siamo d'accordo con le squadre B delle società di A in Lega Pro".

Ci sono club di Lega Pro che nel corso della stagione prendono in prestito molti giovani dai club di serie A. Su questo lei non è favorevole perché vorrebbe che si investisse maggiormente nei settori giovanili fatti in casa e non di quelli altrui.

"Io penso che noi abbiamo fatto esordire tanti giovani dei settori giovanili dei club di Lega Pro e per regola non convochiamo i giovani che sono in prestito dalle società di serie A. Non solo, ma dal prossimo anno giocheremo con rappresentative di due anni inferiori: faremo giocare la Under 18 e sono tutti giocatori nostri, non sono di altri. Non siamo vassalli di nessuno: se una società di Lega Pro prende in prestito un giovane da una società di un campionato superiore non vedrà minutaggio su questi, è una norma che esisteva già: come vede mettiamo dei paletti. L'anno scorso abbiamo portato a casa nove milioni di euro per le valorizzazioni. Quest'anno vogliamo arrivare a quindici/sedici. Ho fatto un esempio una volta: i prosciutti quando vanno in stagionatura si paga il vagliatico. Se vogliono far stagionare i loro prosciutti presso le nostre balie, paghino, altrimenti se li tengano nelle nostre cantine".

Abbiamo notato che in queste play off è apparso un "main sponsor". Si può ipotizzarne uno anche per la prossima stagione come per la A e la B?

"Quello che abbiamo fatto è un inizio, vediamo cosa accadrà il prossimo anno. Alla lunga la nostra immagine verrà ripagata: quando, come dirigenza, alle parole facciamo seguire i fatti, qualcuno che si interessa al nostro prodotto arriva. Alla fine della fiera, i costi-benefici sono sicuramente favorevoli a loro. Credo che facciano un affare se decidono di abbinare il loro marchio al nostro. Non dimentichiamo che il prossimo campionato avremo tante grandi città e numerosi capoluoghi di provincia. Sono molti i motivi per sceglierci".

A proposito di affari: è ipotizzabile mettere i nomi dietro le maglie?

"Finché sono seduto io lì, non ci sarà mai. Quando non ci sarò più io, potranno fare il circo equestre".

Per l'accordo fatto con la serie B per gli introiti riguardanti i diritti televisivi, come intendete muovervi?

"Vanno tutti alle società. Entro il 15 giugno avranno preso fino all'ultimo centesimo".

Per la norma sui giovani e il minutaggio cambierà qualcosa?

"Potrà cambiare qualcosa sui limiti di età, che potrà arrivare sui 25 anni, per il resto rimarrà tutto invariato".

Per la patrimonializzazione di un club, come siamo messi?

"Se fossi un presidente di società investirei tutti i soldi, tanti o pochi che sono che prendo dalla Legge Melandri, in strutture sportive. Mi farei uno stadio di proprietà da tremila posti, dove posso fare calcio e costruire all'interno degli stessi, attività commerciali per creare reddito e cercherei di fare degli spettacoli quando il calcio è fermo per tenerlo aperto tutto l'anno e non solo la domenica. Sotto un certo profilo creerei un'azienda, che ha un suo negozio che è lo stadio. Penso che saremo i primi a farlo: diversi imprenditori sono già pronti per farlo, togliendo le barriere dagli stadi".

Fabio Capello è un fautore dell'abbattimento delle barriere negli stadi.

"Noi dobbiamo sfidare questi personaggi, cercando di andare nel loro campo. Di modo che non possano più esserci situazioni in cui ingabbiare persone in una struttura sportiva".

Per la prossima stagione volete muovermi per lo streaming della Lega Pro.

"Ci stiamo muovendo per un canale tutto nostro. Abbiamo venduto più di duemila partite ad un'azienda che a livello mondiale sa il fatto suo".

Può dirci qualcosa di più su questa azienda?

"Certo è un'azienda che ha sede a Londra e opera nel campo della telecomunicazione, quindi abbiamo fatto un accordo lungo. Come è nostra abitudine abbiamo fatto gli interessi dei nostri club: dal niente abbiamo creato qualcosa. Siamo i primi che hanno gli highlights delle partite".

Le partite in streaming saranno gratuite?

"No. Le immagini delle partite saranno gratuite, mentre gli incontri stessi saranno a pagamento. Nessuno ti regala niente".

C'è qualche spiffero sulle scommesse. Cosa ne pensa lei?

"Noi abbiamo la SportRadar e non ci sono segnalazioni. Ci sono due tipi di partite: quelle taroccate e quelle anomale. Quando hai il banco e hai paura, allora dici che la partita è anomala. Se fai questo, devi assumerti il rischio del mestiere, altrimenti ti puoi beccare una denuncia. Noi siamo puliti e non lo diciamo da soli, ma ce lo dice chi ci controlla. Il resto sono barzellette".

La Lega Pro sta lavorando anche nelle scuole per lanciare un messaggio positivo e recentemente c'è stato un convegno: "Il diritto di un bambino di non essere un campione e di crescere sano".

"Dobbiamo andare a spiegarlo ai genitori, i quali vedono i loro bambini tutti dei piccoli Pelé e vedono in loro solo un investimento? Ma li lascino stare e li facciano divertire. E qui dobbiamo entrare in funzione noi: con degli istruttori che siano degli educatori. Nei nostri club devono esserci queste figure, per il bene dei bambini stessi".

Per quanto riguarda i gironi pensate di utilizzare qualche criterio particolare per evitare i derby più focosi?

"Le garantisco che di questo ancora nessuno ha parlato. Abbiamo avuto un Consiglio di Lega e non ne abbiamo parlato di proposito. Quando avremo l'organico ne parleremo e i presidenti decideranno cosa fare. E stia tranquillo che scontenteremo tanti, come sempre".

TuttoLegaPro.com quest'anno compie cinque anni.

"Vi faccio gli auguri e vi dico di compierne cinquanta all'interno della vostra componente. Io ne ho compiuti proprio cinquanta come Lega. All'interno della nostra abbiamo avuto un fondatore come Artemio Franchi, in seconda battuto c'è stato Cestani, poi Abete e ora Macalli. In cinquant'anni di attività abbiamo avuto quattro presidenti e vi auguriamo di arrivare a questo traguardo".

Ultima cosa: lo scorso anno abbiamo proposto tramite i nostri editoriali, di giocare i play off di sera. Lei ci ha risposto che voi proponete e sono le società che decidono. Quest'anno avete iniziato le prime giornate di sera. E' un esperimento che si può ripetere?

"Guardi, se le nostre società decidono in questo modo, sono favorevolissimo. Quando fa caldo, al pomeriggio si sta bene al mare o in montagna e la sera si è tutti più freschi".

TuttoLegaPro

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Macalli pensiero
MessaggioInviato: lun giu 09, 2014 6:24 pm 
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Le frasi principali estrapolata dal suo pourpallè sono due::


Questi signori che pensano di festeggiare, stanno bene a farlo da un'altra parte: dietro le sbarre. Sono gentaglia".


s'ha bistu


Stessa cosa si può dire del girone B dove in finale è arrivato il Lecce, che merita altri palcoscenici. Il campo dà dei risultati completamente diversi.

e tie t'ai prisciatu, si vede si vede

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senza parole. La faccia come il c...

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ALZATI E LOTTA CON ARDORE, PER LA MAGLIA CHE HO NEL CUORE!
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Buttatoridiacquasulfuoco della domenica, e anche del lunedì, quelli che "non c'è nessuna volontà di danneggiare il Lecce", quelli che "le tesi complottistiche non mi sono mai piaciute", quelli che è sempre solo colpa nostra, quelli che non sanno che significa proteggere il Lecce, ma che sanno bene quando si tratta di criticare, andate a fare in ***!
Per carità, cari giornalisti associati leccesi, risparmiateci la solita solfa "sono professionisti e non devono cedere alle provocazioni", risparmiateci la solita mania di minimizzare sempre ciò che fanno gli altri e amplificare quello che facciamo noi, cari giornalisti leccesi che un anno fa non avevate nessuno scrupolo a sentenziare quel che accadde in quel Lecce-Carpi, stavolta evitate di dire coglionate, stronzate, merdate e affini che servono solo a riempirsi la bocca. Evitateci le frasi fatte, il finto buonismo, le ipocrisie. Evitatele per rispetto alla nostra intelligenza.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Macalli pensiero
MessaggioInviato: lun giu 09, 2014 6:48 pm 
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Ancora tempo co sto c oglione state perdendo???

Tantu puru iddhu a cappare....... tiempo ha passare...... :serieA:

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Antò..... Nun te futtere le pezze.....!!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Macalli pensiero
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il boemo ha scritto:
Io ho sempre creduto in questo, supportato in maniera grandiosa dai miei vicepresidenti, Archimede Pitrolo e Antonio Rizzo. Gente che ha fatto con me una strada molto lunga, alle volte molto travagliata.

Giusto per la cronaca quest'altro bell'uomo è leccese.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Macalli pensiero
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Massy ha scritto:
il boemo ha scritto:
Io ho sempre creduto in questo, supportato in maniera grandiosa dai miei vicepresidenti, Archimede Pitrolo e Antonio Rizzo. Gente che ha fatto con me una strada molto lunga, alle volte molto travagliata.

Giusto per la cronaca quest'altro bell'uomo è leccese.


ormai dobbiamo dividere la parola leccesi e soprattutto tifosi del lecce.
C'è gente che non mi rappresenta in nessun modo e che non considero tifosi.
Gente pronta a vendersi il culo.

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oldultras ha scritto:
Ancora tempo co sto c oglione state perdendo???

Tantu puru iddhu a cappare....... tiempo ha passare...... :serieA:


No no tutte le sue interviste dobbiamo inserire e tutte le interviste dei suoi amici.

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MessaggioInviato: mar giu 10, 2014 10:02 am 
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Iscritto il: gio gen 26, 2006 9:10 pm
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le ultime uscite di macallan sullo streaming a pagamento mi fa capire che anche la lega pro, una volta tempio del professionismo serio e serbatoio di campioni veri, ora è diventata un'occasione per fare soldi a palate. per questo credo che il Lecce sia la gallina dalle uova d'oro per questi signori che non ci lasceranno andar via facilmente. d'altronde, se ricordate, anche Napoli, Verona e Bologna hanno pagato ticket pesantissimi alla categoria.


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