Obodo racconta il rapimento: “Volevano uccidermi e sono scappato”Obodo e il rapimento- La notizia scioccante del rapimento del calciatore dell’Udinese Christian Obodo, avvenuta in Nigeria, ha avuto un epilogo positivo. Il calciatore bianconero, che quest’anno ha militato nel Lecce, è stato rilasciato dai suoi sequestratori dopo un blitz della polizia e dell’esercito nigeriano che hanno arrestato alcuni dei responsabili del suo rapimento. Tuttavia, il calciatore ha rivelato alcuni particolari sconvolgenti sulla vicenda che lo ha visto sfortunato protagonista: “Quando sono arrivato in chiesa alcuni uomini incappucciati mi hanno preso e abbiamo fatto un viaggio di 3 ore e mi hanno portato in un luogo in mezzo alla foresta, non si vedeva niente. Mi hanno fatto sedere, mi hanno coperto la faccia e mi hanno intimato di chiedere il riscatto alla mia famiglia”.
“Volevano uccidermi”- Il racconto del centrocampista dell’Udinese si arricchisce di particolari surreali e ammette di aver rischiato la vista: “Non mi hanno liberato, sono riuscito a scappare. Tre dei rapitori loro sono andati a ritirare il denaro, ma sono stati catturati. Uno è rimasto con me, ha preso il cellulare di una ragazza e ha chiamato. Quando ho sentito che gli dicevano di uccidermi, ho deciso di rischiare: l’ho spinto, è caduto in un burrone e sono scappato. Ho chiesto aiuto -continua Obodo- e sono stato riconosciuto. Poi anche l’altro complice è stato arrestato. Comunque a organizzare il sequestro è stata una delle tante persone che io ho aiutato“.
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