Categoria: Articoli di D. Consales
Olimpicomodità 09:27 - 24 Aprile 2012


Prologo. In settimana la prevendita di Lazio-Lecce viene effettuata nelle ricevitorie Lottomatica e online sull’omonimo sito internet. Mi reco in una delle ricevitorie e scopro che è possibile acquistare solo e soltanto il settore-ospiti-tesserati. E gli altri? Niente. Comodo. Quindi devio verso l’acquisto online: per due giorni il sito non permette nessun acquisto per motivi tecnici, dal venerdì pomeriggio viene fuori la dicitura che la vendita online è già terminata (quando mancano ancora 48h all’evento). Comodissimo. Vuol dire che il destino fa rima con botteghino.

Svolgimento. La domenica mi reco all’Olimpico di Roma. Qualche genio ha deciso di eliminare gli scomodissimi botteghini che sotto ogni settore vendevano i relativi biglietti. Scopro che adesso la vendita è riservata ad un negozio (Lazio Style il britannico nome) che ben più comodamente si trova a 1km e 200 metri (fonte google maps) dallo stadio. Arrivando al negozio la visione panoramica è questa: mucchio selvaggio davanti alla entrata del negozio, corsa per acchiappare il tagliandino su un prendinumero stile fornaio, all’interno ben tre ragazze molto eleganti che digitano come forsennate sulle tastiere nomi, riferimenti, date di nascita e segni zodiacali dei pretendenti al prezioso tagliando biancazzurro. Da sottolineare tre ragazze per tutti i settori dello stadio: comodità al quadrato. Lo scorrere dei numeri sul tabellone viaggia alla velocità del suono e per suono intendo gli insulti della gente. Qualche straniero, con gli occhi fuori dalle estere orbite, chiede cosa sia accaduto di particolare: quando gli spiegano che è la normale modalità di vendita, ovviamente non ci crede e pensa a quanto sia burlone il popolo capitolino.

Arriva il mio turno. A pochi minuti dalla gara finalmente prendo in mano il tagliando come fosse il testimone di una staffetta e scatto per la mia frazione olimpica: 1200mt complessivi, un parchetto giochi, tre semafori, un ponte, una dozzina di ostacoli a forma di venditori di borghetti, un prefiltraggio, un piazzale antistadio con lastroni scivolosi, un secondo prefiltraggio, un tornello e poi l’apoteosi. Dicesi apoteosi quando alla mia richiesta di unirmi ai tifosi salentini il responsabile della polizia mi guarda i documenti e risponde: perché vuoi andare nel settore dei leccesi e dici di essere tifoso del lecce visto che sulla carta d’identità emerge che non sei nativo di Lecce?? Cerco parole adeguate, trovo risposte alienate. E non supero l’ostacolo della idiozia, quello più alto.

Conclusione. Sono costretto ad accomodarmi nel comodo settore distinti in mezzo ad una marea biancoceleste poco distinta. All’ultimo minuto segna Bojinov e penso: potrei anche esultare come un invasato, tanto tutti questi qui prima di prendermi a mazzate mi controlleranno il comune di nascita……o no?




scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it

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