....del primo treno-salvezza. 1-1 contro il Cesena e tanta rabbia in campo e sugli spalti. Perchè il Lecce è sceso da un treno che è sembrato a tutti davvero facile da prendere. Sopratutto alla luce di un vantaggio firmato da Corvia dopo pochi minuti di gioco e di un avversario sembrato davvero poca cosa. E invece il Lecce è riuscito a complicarsi la vita proprio mentre credeva che la vita stessa fosse facile. Lo ha fatto per colpa di un attacco che, orfano di Di Michele, è riuscito a divorarsi gol e contropiedi facili facili sin dal primo tempo. Lo ha fatto per colpa di De Canio che ha badato di più a tenere equilibrata la squadra invece che spingerla a sbranare un avversario tenero. Lo ha fatto perchè in serie A, anche contro avversari teneri appunto, le partite vanno chiuse, e presto se possibile. Perchè poi può sempre arrivare un arbitro che, come oggi, si inventa un rigore. E se, come oggi, il tuo portiere lo para con una prodezza, poi può sempre arrivare il Bogdani di turno per la più classica delle beffe nei minuti di recupero.
IL TABELLINO
Lecce (4-3-1-2): Rosati, Tomovic, Ferrario, Fabiano, Brivio, Munari, Vives, Giacomazzi (31′ st Grossmuller), Olivera, Corvia (26′ st Mesbah), Jeda (46′ st Gustavo). A disposizione: Benassi, Coppola, Piatti, Bertolacci. All.: De Canio
Cesena (4-3-3): Antonioli, Ceccarelli, Pellegrino, Von Bergen, Lauro (12′ st Dellafiore), Caserta (12′ st Budan), Colucci, Parolo, Giaccherini (23′ st Sammarco), Bogdani, Jimenez. A disposizione: Calderoni, Benalouane, Appiah, Malonga. All.: Ficcadenti.
Arbitro: Bergonzi di Genova
Reti: 12′ pt Corvia (L), 48′ st Bogdani (C)
Ammoniti: Lauro (C), Colucci (C), Olivera (L)
scritto da Diego Consales- caporedattore leccesidentro.it
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