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Catania-Palermo, stop al calcio 11:37 - 3 Febbraio 2007

Annuncio del commissario Figc
Annuncio shock del commissario straordinario della Figc, Luca Pancalli, dopo i disordini durante e dopo la partita Catania-Palermo. La Federcalcio ha infatti deciso di sospendere tutte le partite di calcio fermando di fatto tutti i campionati ed anche le prossime partite della Nazionale. La decisione, che potrebbe anche essere a tempo indeterminato, è nata anche in seguito all'uccisione di un agente di polizia durante gli incidenti.

Il provvedimento del blocco è stato deciso all'istante in serata da Pancalli, dopo un consulto telefonico con il presidente del Coni, Gianni Petrucci, che aveva avallato qualsiasi decisione dei vertici federali, e i contatti con il ministro Giovanna Melandri, potrebbe non essere circoscritto ad una sola giornata. "Così io non vado più avanti - ha detto il commissario straordinario della Federcalcio - la prima decisione l'abbiamo presa all'istante appena saputa la tragica scomparsa dell'agente. Seguiranno gli approfondimenti del caso e il ministro Melandri mi ha detto che si aprirà un tavolo d'emergenza, lei che aveva già parlato con il ministro Amato e con Prodi''.

Si tratta di uno stop a tempo indeterminato: ''Non si ripartirà fino a quando non verranno fermati i facinorosi. Si tratta di delinquenza e come tale va combattuta''. E d' urgenza nella palazzina di via Allegri è stato convocato anche il vice commissario Gigi Riva. Pancalli ha infatti deciso anche di non far giocare le partite delle due Nazionali: quella dell' Under 21 a Chieti e l' impegno degli azzurri campioni del mondo a Siena con la Romania. Un segnale particolarmente forte, come ha voluto sottolineare il commissario, che ha aggiunto che quella trascorsa è "una settimana che non ha nulla a che fare con lo sport". E anche Riva ha definito "inaccettabile" quanto accaduto a Catania.

"Il segnale più forte lo darà proprio la Nazionale campione del mondo - ha insistito Riva - perché gli azzurri si fermano e protestano contro la violenza. Questa certo é una pesante sconfitta per il calcio, ma era inaccettabile che una volta fermati i campionati si dessero i convocati e si giocassero le due partite delle Nazionali".

Una sospensione di tutti i campionati era già stata decisa dodici anni fa, quando tutto lo sport italiano, e non solo il campionato di calcio, si fermò domenica 5 febbraio, dopo la morte, una settimana prima, di Vincenzo Spagnolo, tifoso rossoblù accoltellato in occasione di un Genoa-Milan (la partita venne interrotta alla fine del primo tempo). La decisione venne presa sulla spinta di una richiesta dell'associazione calciatori e dopo un vertice tra l'allora presidente del Coni Mario Pescante, i suoi vice Bruno Grandi e Bartolo Consolo, con Antonio Matarrese, che allora presiedeva la Figc e Luciano Nizzola che era il n.1 della lega professionisti.

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