Testate sparse dopo Lecce-Verona 0-1
Il deprecabile gesto di D’Aversa sta offuscando tutto quello che è stato Lecce-Verona. Ovvero la sintesi della situazione del Lecce a dieci giornata dal termine del campionato. Inutile analizzare e contro-analizzare l’entità del gesto del tecnico giallorosso. Deplorevole, punto. Abbiamo visto fin troppi replay su tutte le reti nazionali e non. Utile invece cercare di capire cosa lo abbia spinto. Perché qui non si tratta di un gesto figlio del momento, si tratta di un gesto figlio del momento del Lecce. Una squadra (e una Società) che sta cercando di suicidarsi nel bel mezzo di un campionato che poteva essere tranquillo. Ieri il pubblico avrebbe voluto dare una testata all’intera squadra, soprattutto per il modo in cui è entrata in campo per affrontare uno scontro decisivo contro un avversario abbordabile. Impaurita, sfiduciata, impalpabile, seduta sui banchi della scuola di grinta del maestro Baroni. Già, proprio Baroni. Il mai fino in fondo compreso Baroni. L'addirittura vituperato Baroni. Che oggi sta ripetendo in terra veneta lo stesso miracolo sportivo messo in scena in salento la scorsa stagione. Ovvero mettere in salvo una scialuppa che fa acqua da tutte le parti. Avremmo voluto dare una testata a D’Aversa quando ha tolto dal campo Gallo, il migliore in assoluto, e non solo da punto di vista tecnico, ma anche perché sembrava l'unico capitano in campo, un vero capitano salentino d’adozione in campo. D’Aversa avrebbe voluto dare una testata non solo a Henry ma a tutto un contesto di cui sembra aver perso (da tempo) il manico, in cui magari tante cose gli sono state imposte e tante cose ha dovuto accettare. Un contesto che indubbiamente non ha saputo comunque valorizzare. Personalmente avrei voluto dare una testata a chi lo ha privato di un giocatore come Strefezza per fare qualche spiccio, a chi non gli ha fornito un centrocampo degno di questo nome, a chi gli ha indebolito la squadra a gennaio, a chi ha preferito investire in un Centro Sportivo pensando che si possa affrontare la A anche senza un secondo portiere, con 2-appena-2 attaccanti e con 2-appena2-difensori centrali. Ma con il Centro Sportivo a innescare Krstovic.
Ovviamente le mie sono metafore. Le testate non si danno. Se preferite scambiate il concetto con altri più lievi. Ma il concetto non cambierà. E rimarrà tale a prescindere da chi verrà ora a guidare i giallorossi. Tentando di prendere a testate questa benedetta salvezza. Pardon…ho detto testate di nuovo.
scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it
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