Appunti sparsi dopo Lecce-Alessandria 3-2
-Partiamo dalla fine. La esultanza smodata dopo la convalida del gol di Coda di squadra, panchina, staff e ogni essere vivente che si aggirava intorno al rettangolo di gioco verso le ore 15.50 racconta tanto. Racconta di una squadra non annaffiata, che vorrebbe sbocciare, che vorrebbe mostrare la propria bellezza.
-La vittoria fa tanto morale e tanta classifica. Ma non offusca una gara grigia come le maglie avversarie. Il gioco di Baroni ad oggi è come le nuvole: non si capisce che forma abbiano, sono inconsistenti e ognuno ci vede una immagine diversa psicologicamente interpretabile.
-A Rodriguez sono bastati 5 minuti per dimostrare che non eravamo dei visionari a volerlo per forza in campo. Davvero deve essere un rebus trovargli un posto in campo? In questo Lecce?
-Lassù dove sogniamo di essere dopo quattro gare il Pisa viaggia ancora a punteggio pieno. Oltre le proprie possibilità probabilmente, ma comunque è un viaggio figlio di un progetto tecnico con l'allenatore da più tempo alla guida di una squadra di B. Senza decisioni di pancia...
-Martedì primo turno infrasettimanale. Destinazione Crotone. Abbiamo bisogno che le nuvole diventino consistenti. Utopia?
|
Down
