Categoria: Articoli di D. Consales
Alla fiera degli incubi 08:53 - 9 Dicembre 2019


Terzo 2-2 casalingo del Lecce. Che sembra trovare sempre nuove e inconsuete strade pur di non vincere fra le mura amiche. Ma, per fortuna della classifica, anche non uscire sconfitto.

Passata la notte ci si chiede davvero chi sia riuscito a dormire meglio fra Lecce e Genoa. Ci si chiede chi sia stato tormentato dagli incubi peggiori. Quelli del Lecce saranno stati sicuramente di due tipi. Rivivere nuovamente un primo tempo da calcio parrocchiale in cui sembravano essere scesi in campo i cugini dei giallorossi indicati sulla schiena delle maglie. Il cugino di Gabriel che regala notorietà a Pandev, il cugino di Lucioni che fa i lisci davanti alla porta, il cugino di Majer che regala costantemente il pallone agli avversari, e così via per tutti i parenti. Poi l’incubo per non aver completato la rimonta giocando l’ultimo spezzone di gara con l’avversario ridotto in nove e pronto a divenire un grifone sacrificale. Dando uno scossone da incubo (per gli altri) alla classifica.

Ci consolano gli incubi del Genoa. Che non si capacita di non aver vinto una partita che sembrava aver già portato a casa, soprattutto quando ha avuto le (facili) occasioni per portarsi su uno 0-3 che il Lecce non avrebbe mai e poi mai scalato. Che non si capacita della totale ingenuità e sventatezza con cui un giovane talento e una vecchia volpe si siano fatti espellere mettendo a rischio una partita dallo spartito semplice grazie ai “cugini” giallorossi.

Risvegliandosi dalla gara degli incubi il Lecce ha tre certezze mattutine: non può permettersi di far giocare nemmeno per cinque minuti la parentela, non può permettersi di non usare la qualità di Farias e Falco, non può permettersi di arrivare a fine campionato con una rosa così scarna di alternative valide ai soliti noti.
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