Categoria: Articoli di D. Consales
Dalla nostalgia al futuro 16:14 - 10 Marzo 2019


Tutto torna. Lo avevamo detto in sede di presentazione della sfida al Foggia. Ma mai avremmo immaginato una tale chiusura del cerchio. Padalino paga con l’esonero la sconfitta al Via del Mare. Quello stesso Via del Mare da cui era stato esiliato proprio dopo “quel” Foggia-Lecce di due anni fa. Da marzo a marzo. Paga in prima persona per un derby non solo perso ma non giocato, con un pesantissimo zero non tanto nei gol fatti ma in quelli tentati verso la porta di Vigorito. Il Lecce si è trovato davanti un muro di undici uomini votati solo a presidiare la propria metà campo, affondare i tacchetti, portar via un unico risultato a reti bianche. Senza velleità, senza la voglia di misurarsi. E per 60 minuti di gioco il piano ha funzionato. Prima che accadesse qualcosa che però era nell’aria. Prima che quella “piovra” di La Mantia calamitasse l’ennesimo pallone per poi depositarlo alle spalle del portiere rossonero. Poi il nulla. Come se il Foggia non avesse nemmeno preso in considerazione un piano B.

L’1-0 racconta poco. Non racconta un sabato perfetto. Con il bel tempo e la gente sugli spalti. Con quell’atmosfera nostalgica che hanno saputo infondere quelle maglie senza sponsor, senza logo, senza tempo. Il Lecce ha voluto celebrare la sua storia centenaria con stile. E con lo stesso stile ha voluto vincere una partita senza cadere in nessuna delle trappole foggiane. Una sfida pensata per celebrare il passato e che ora proietta il Lecce verso il futuro. E il futuro si chiama concreta ambizione. Con questi uomini e con questa classifica è legittimo averla.


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