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Domati? No, mai domi!
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15:04 - 28 Ottobre 2018
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Sulla ruota di Foggia è uscito il più accreditato dei pronostici. Ovvero un pareggio-con-parecchi-gol. Perché la squadra di casa aveva solo vinto o perso in campionato. Perché i duellanti venivano da due sconfitte. Perché i numeri parlavano di attacchi dal gol facile.
Ma il 2-2 finale di Foggia-Lecce è arrivato nel più inaspettato e spettacolare dei modi. Ovvero con i rossoneri che hanno perso dalle mani la gara nell’esatto istante in cui hanno pensato di averla definitivamente portata dalla loro parte. E con il Lecce che ha avuto le occasioni per ribaltare totalmente e addirittura vincere una sfida che sembrava persa. Sfida che ha vissuto quattro nitidi spezzoni: un primo con le due squadre molto contratte e votate a disinnescarsi a vicenda, un secondo nato da un nostro doppio errore in fase di uscita che ha innescato il vantaggio rossonero divenuto poi doppio grazie all’eurogol con cui si è aperta la ripresa, un terzo spezzone con la rimonta giallorossa iniziata dalla punizione di Mancosu e completata dal pareggio di La Mantia, un quarto e ultimo spezzone in cui Foggia e Lecce hanno avuto le occasioni per un potenziale 3-2 finale. Spezzoni determinati dalla tenuta fisica dei rossoneri andata pian piano a esaurirsi e dalla ferrea volontà del Lecce di non sentirsi mai domato corroborata dall’ingresso in campo di Palombi che ha dato quello sprint di cui la squadra di Liverani aveva bisogno.
Il pareggio finale è giusto e lascia al Lecce il buon sapore della rimonta. Lascia netta la sensazione che quando non giochiamo con Petriccione playmaker basso perdiamo di efficacia e estro. Lascia netta la sensazione che la classifica tranquilla ci lascia giocare senza apprensioni anche nelle gare che si complicano. Il cammino per divenire da potenziale a vera mina vagante del campionato è questo.
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