Da ieri i giallorossi sono guidati da Alberto Bollini, originario di Poggio Rusco (MN), 48 anni, alla prima panchina tra i professionisti dopo tanti anni passati a guidare formazioni giovanili vincendo due scudetti primavera con la Lazio. E' il terzo allenatore stagionale , il settimo (sigh...) dell'era-Tesoro per inseguire la serie B. Arriva dopo il traumatico (per la famiglia Tesoro) addio a Lerda e il fin troppo spicciolo (e misterioso) siluro a Pagliari nella notte dopo la sconfitta a Reggio Calabria.
Ma cosa è stato davvero richiesto a mister Bollini? Ieri, durante la presentazione, è parso visibilmente (e giustamente) emozionato ed ha parlato di ridare tranquillità all'ambiente, iniziare una programmazione (a febbraio?) e giocare le ultime 15 partite a disposizione inseguendo il miglior risultato possibile. Per farlo, dopo il mercato di riparazione, possiede un equilibrato mix di "vecchie volpi" e giovanissimi talenti. Quei giovanissimi talenti a cui lui piace da sempre insegnare calcio. Ma per farlo ci vuole tempo. E il Lecce tutto questo tempo non lo dispone. Il miglior risultato possibile, a nostro parere, è arrivare nella migliore posizione possibile a conquistare i play-off. Per poi giocarsela. Speriamo sia di questo che si tratti.....
scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it
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