Appunti di viaggio dopo Vicenza-Lecce 2-1

- Non va bene che per comprare il banale biglietto di una partita si debbano patire le pene dell’inferno. Limitati da norme insensate, sistemi online che vanno in tilt programmato, modalità di acquisto e prezzi che variano in base al timore della Società ospitante di vedere i propri tifosi in minoranza, impossibilità di raggiungere remote località in cui appaiono tagliandi per pochi istanti come fossero oasi nel deserto della follia

- Non va bene il mix fra la scarsa cultura sportiva italiana e la scarsa voglia di isolare i violenti. Nei “distinti” di Vicenza è stato permesso a esseri poco distinti di dare la caccia al tifoso avversario. Cacciando prede che magari erano andate ad assistere a una partita senza parteggiare per nessuno

- Non va bene che si possa rovinare una festa per il solo fatto di pensare di essere superiori alla festa stessa. Perché il Lecce oggi poteva essere nella massima serie. Perché il problema non è chi ha lanciato e da dove. Perché il problema non è se sia stato un petardo o una alabarda spaziale. Il problema è che non ci doveva essere il minimo problema

- Non va bene che, se si commette il pur imperdonabile errore di montare anche il più piccolo dei palchi, ci sia subito qualcuno pronto a salirci per farse o sceneggiate napoletane…stordito…dalla possibilità di stordire la regolarità

- Non va bene ridursi sempre così…ma almeno a questo ci siamo abituati…almeno questo è nel nostro dna…almeno questo è rimediabile…nel breve termine….di cinque giorni…




scritto da Diego Consales- Caporedattore leccesidentro.it

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