Antonio Tesoro sa e ci legge.


Ora o mai più!!!!!!!

Vorrei spiegare ai più piccoli che cosa significa Zeman per me. Io ho vissuto...tante epoche leccesi.Studiavo la grande Ungheria dei Puskas, guardavo con ammirazione l'Olanda nel 74, guardavo l'Ajax e noi avevamo i Di marzio e li Lamberto Giorgi, ma le due cose erano completamente separate. Sapevo di non poter sperare nè sognare un Lecce così bello e così avvincente...allora. C'era stato un tentativo maldestro di Bruno Mazzia, un tentativo di far giocare il lecce stile Olanda ma, poverino, eravamo in B e per giunta aveva una squadra di allevatori di bestiame o quasi, difficile proporre un certo tipo di calcio nel regno del contropiede italico. Più tardi osservavo con ammirazione il Milan di Sacchi e da sempre (anche oggi) il mio unico mito il Barcellona. Finchè sulle scene italiane apparve lui (che non è il messia come qualcuno vuol far credere) ma un uomo enigmatico, gran lavoratore, gran fumatore e soprattutto grande insegnante di calcio, quello vero, quello con la C maiuscola. Il suo Foggia era un'orchestra, una macchina da goal che ha roso d'invidia mezza Italia ed ha meravigliato l'altra mezza. Le vicende successive le conosciamo tutti, i bastoni nelle ruote ricevuti da Zeman pure ma niente in confronto alla gioia provata nel vedere il mio Lecce, quello che seguo ormai da quarantanni, giocare divinamente bene. Siamo nel 2004-2005. L'anno della mia rinascita. L'ansia di vedere quella squadra giocare, partiva dalla domenica sera. Non vedevo l'ora di rivedere quel Lecce. Non lo so se lo sapete e se non lo sapete, parlate con qualche straniero e tutti, TUTTI vi diranno che conoscono quel Lecce di Zeman. Ecco ho visto la luce (calcistica s'intende) ed è per questo che non mi accontento più di vedere giocare in questa maniera barbara. Voglio la luce!!!!
Lo so cosa scriverete dopo, già me lo aspetto, ma la differenza tra noi è che per me le più belle partite che io ricordi del Lecce, sono state quelle contro l'Udinese e contro il Palermo del 2004, perse tutte ma ho visto la luce in quelle partite.
Non so quanto capiranno questo discorso, quanti lo approvano (chi lo disapprova li conosco già), ma voglio quel Lecce e l'unico che ce lo può ridare è il Boemo!!!

mi emoziono ancora a leggere questo mio post

No, nu ve dispiaciti. No, perché...
1. per giocare quel tipo di gioco hai bisogno che gli arbitri ti permettano di giocare e non ce lo permettono;
2. perché su certi campi di patate che ci sono in questa categoria infame sarebbe sconfitta certa;
3. perché finora abbiamo vissuto nel passato ed è ora di pensare al futuro, i cavalli di ritorno non funzionano;
4. perché dopo quel coro nella Nord in quella sua ultima partita sarebbe un matrimonio col destino segnato;
5. perché la seconda volta abbiamo rischiato di offuscare il ricordo di quell'anno in A e una volta basta.
Lo so che per qualche amico questa è una pugnalata. Ma ribadisco,per questo e per altri motivi che non sto ad elencare, NO.

Perchè il 4-3-3? "E' il modo più razionale per coprire gli spazi" Come è arrivato a questa soluzione? "E' geometria"
Sembra facile a sentire le parole del Mister ma la sua organizzazione di gioco è un meccanismo perfetto, degno del più sofisticato Rolex.
I movimenti difensivi del 4-3-3 consistono nel "pressare la palla e nel coprire gli spazi".
I difensori sono quattro, schierati seguendo il profilo di una mezzaluna, ma i due esterni sono molto più inclini alla fase offensiva che a quella difensiva. Dei centrocampisti, il centrale è il fulcro di tutta la manovra, mentre i due laterali macinano chilometri per tamponare il gioco avversario, ma soprattutto per creare superiorità numerica sulle fasce, "collaborando con il terzino e con l'attaccante". I giocatori del tridente offensivo devono essere veloci e tecnici, sempre pronti a sfruttare le numerosissime occasioni da rete fornite dagli schemi di Zeman, non esistendo un unico finalizzatore delle azioni di attacco che "dipende dalla situazione che si crea sul campo", senza per questo dimenticarsi di tornare a coprire a centrocampo quando la sfera è in mano all’avversario, nei suoi movimenti difensivi infatti la posizione degli attaccanti laterali "dipende da dove si trova la palla".
Un calcio dinamico, quindi, senza lasciare nulla al caso, in cui l'organizzazione domina sull'improvvisazione, perchè un conto è la lavagnetta e un altro è il campo.
Allo stesso tempo però un calcio facile, alla portata di tutti; 4-3-3 dunque, "perchè non esiste giocatore che non lo può fare" ..........

domanda: ma diniz è in comproprietà e va risolta no?