Ecco cosa scriveva Pippo Russo, uno dei pochi giornalisti rimasti in circolazione
Cita:
La settimana tipo di Papadopulo
di Pippo Russo
> 20/1/2005
Ma quale sarà mai il segreto che ha consentito a Giuseppe Papadopulo, neo-allenatore della Lazio, di trasformare un manipolo di sbandati in una squadra che ha preso a macinare risultati? Molte le ipotesi che circolano, ma noi siamo in grado di illustrarvi la vera ragione di un così radicale cambio di mentalità e rendimento. Il merito è da ascrivere al rivoluzionario programma settimanale d'allenamento che il tecnico fa eseguire, e che ha trasformato i giocatori in guerrieri impavidi, capaci di affrontare le prove più ardite, convertendo i 90' di gara in un'esperienza no limits. Ecco il programma dettagliato.
Lunedì - Riposo attivo, con esercizi individuali al sacco di thai boxe. Per chi abita in condominio, è consigliata una sana e vigorosa litigata col vicino di casa o con la portinaia. A chi vive in residenze monofamiliari, invece, tocca sublimare piantando su una barra di legno dieci chiodi a colpi di fronte.
Martedì - Ripresa leggera al mattino, con esercizi di inseguimento e tackle da tergo. Nel pomeriggio sedute di salta-pestone, un esercizio a coppie con uno dei due che prova a schiacciare un piede all'altro, al quale tocca schivare saltellando. Alle sei della sera, prova di abnegazione che viene ripetuta fino al sabato: bere d’un sorso la sbobba di caffè servito a Formello, della marca più economica, acquistato in scorta triennale presso l'hard discount più fetente della provincia reatina su indicazione del presidente Lotito.
Mercoledì - Giornata piena, caratterizzata da prove altamente impegnative. La mattina è il momento del Rottweiler Trophy. Una muta di cani, una decina d’esemplari di pura razza rottweiler, viene scatenata sul campo d’allenamento. A attenderli, l’intera rosa biancoceleste. I rottweiler sono sguinzagliati in campo senza museruola, i giocatori indossano le maschere immobilizza-mascelle di Hannibal Lecter. Pare che già dopo la seconda settimana i rottweiler si siano rifiutati di uscire dal recinto, e che si siano convertiti a una dieta vegetariana. Nel pomeriggio si passa all’esercizio di Bersaglio in movimento. Esso consiste nel centrare un soggetto in corsa, con balzi da kung fu. L’esercizio richiede l’impiego di giocatori-cavia, il che spiega perché mai il neo-tecnico abbia insistito affinché i vari Lequi, Manfredini, Oscar Lopez e Mea Vitali non vengano ceduti.
Giovedì - E’ il giorno dell’esercizio più duro: il torello laziale. Il giocatore che finisce in mezzo al cerchio non deve riconquistare la palla, ma caricare a testa bassa il primo che capita. Particolarmente abili, nell’esercizio, i gemelli Filippini; definiti dal tecnico, in un momento d’ispirazione zen, 'i miei kamikaze'. Per contingenti (ma forse, ahilui, permanenti) ragioni anatomiche, e a tutela dell’incolumità dei compagni, il neo-acquisto Bazzani viene dispensato.
Venerdì - Seduta tattica, col tecnico che spiega la rigorosa ripartizione di compiti e obiettivi a seconda delle zone di campo: maglia, costato e capelli dalla propria area alla trequarti, solo tibie fino alla trequarti avversaria, fronte e setto nasale nell’area opposta.
Sabato - Rifinitura mirata alla conoscenza dell’avversario. In questo caso il tecnico adotta una tecnica mutuata da 1984 di Orwell: proiezione sul maxischermo di immagini degli avversari, fatti oggetto di progressive manifestazioni d’ostilità. Usciti dalla sala, i giocatori sono carichi al punto giusto.
Domenica - Ultimo passaggio del programma, prima di scendere in campo. Al momento della chiamata nello stanzino della terna arbitrale per l’identificazione, gli undici prescelti per giocare dall'inizio si presentano col viso pitturato di verde e nero, mostrando uno sguardo truce da componenti di un corpo d’élite. Le ripercussioni sulla prestazione della terna arbitrale sono assicurate. E i risultati pure.
Pippo Russo
Scusate se ho aperto un topic, non sapevo dove postarlo