Uefa, Ceferin clamoroso: "Non mi ricandido". Al Khelaifi, strada spianata? "L'Uefa festeggia i suoi 70 anni, 70 anni fatti di storia, tradizione, passione, unità, coraggio e creatività. Tutto questo non può essere spazzato via, soprattutto quando i capitoli più emozionanti devono ancora essere scritti, grazie anche alle nostre nuove competizioni per club. E nel 2024 partirà un nuovo torneo che promette maggiore equità, intensità, emozione e incertezza". Sono le parole di Aleksander Ceferin al Congresso Uefa in corso a Parigi, durante il quale è stato ufficializzato il cambio dello statuto che permetterà al presidente di candidarsi per un terzo mandato. Le modifiche sono state votate positivamente da 50 federazioni, con l'unico voto contrario arrivato dalla Football Association. La modifica avrebbe permesso a Ceferin di potersi ricandidare nel 2027 e potenzialmente di rimanere in carica fino al 2031. Il precedente limite di 12 anni, infatti, sarà valido solo per chi si candiderà dopo l'entrata in vigore della regola. Ma a sorpresa... “Sono stanco, lontano dalla mia famiglia da molto tempo. Ho deciso di non ricandidarmi nel 2027”, ha aggiunto. Poi, sulla Superlega, Ceferin ha dichiarato: "I club sono liberi di entrare in nuove competizioni se vogliono, nessuno li vuole fermare né nessuno gli ha mai detto che non possono. Possono fare quello che vogliono, anche unirsi alla “Zombie League” come viene chiamata dai tifosi inglesi o quella che io chiamo “Pleonexia League”. Pleonexia è il desiderio di avere sempre di più, più soldi, più potere, più capitali, più prestigio, più di tutto quello che alimenta un senso di superiorità, avidità e orgoglio. Non ne hanno mai abbastanza. Vogliono sempre di più e non gli interessa se gli altri hanno meno, loro sono superiori. Vogliono sempre di più anche se significa distruggere il resto. Per questo è pericoloso. I tifosi di calcio non sono stupidi, i tifosi sanno che il calcio non è in vendita. Non puoi comprare sogni. Non puoi comprare il merito sportivo. Non puoi comprare i valori che rendono il calcio un gioco forte e glorioso. Non puoi comprare 70 anni di storia". (Tuttosport)
Il problema di Ceferin non è la Superlega. Il numero uno della Uefa si esprime in modo livoroso e violento contro i suoi nemici politici. Becchini, zombie, pagliacci non sono parole che può usare un uomo delle istituzioni, se il capo della "grande famiglia del calcio" parla in questo modo, forse in quella famiglia c’è qualche problema. Sono quasi tre anni che Aleksander Ceferin si esprime in modo livoroso e violento contro i suoi nemici politici. E se l’adrenalina della notte della Superlega poteva giustificare un tono sopra le righe, adesso è completamente fuori luogo. Perché la Corte di Giustizia Europea ha emesso una sentenza, che per l’Europa è legge, nella quale evidenzia una lunga serie di violazioni da parte dell’Uefa e, a quasi due mesi di distanza, sarebbe ora che il presidente dicesse come vuole comportarsi e come intende adeguare la sua organizzazione alla luce di quanto stabilito dal più alto tribunale dell’Unione. (Tuttosport)
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