il boemo ha scritto:
Scrivi però, sotto, che questa è la tua visione onirica delle cose, se no li cristiani ci credono.
E' evidente che se scrivo io vuol dire che è il mio pensiero, se poi sia una visione onirica, ovvero frutto di sogni e fantasia è da vedere.
Molto di ciò che ho postato appartiene alla storia e alla cronaca, sia per quanto attiene la squadra che per quanto i Semeraro fecero partendo dalla C e dopo con i tanti immediati ritorni in Serie A dopo retrocessioni.
L'esordio della dirigenza avvenne nel campionato 1995/96 e iniziò con la doppia promozione, prima in B e poi in A. I successivi campionati hanno avuto esiti alterni fino a una retrocessione nella quale, prima della partita di Bari, arbitri e lega ci misero molto del loro. Ricordo, in proposito, la partita di ritorno contro i nostri diretti avversari del Genoa dove l'arbitro Russo, dopo un fallaccio, non espulse per doppia ammonizione il genoano Jankovic e un sacrosanto rigore negato a Muriel.
Successivamente, dopo il pareggio di Toirino contro la Juve, in posticipo serale, il Lecce - rientrato all'alba e senza nemmeno avere 48 ore per recupoerare - nel fine settimana fu programmato in anticipo contro la Fiorentina la quale, se avessimo giocato in contemporanea con Udine come dovuto con squadre in lotta per lo stesso traguardo, non sarebbe stata indotta a vincere per chiudere il suo discorso salvezza. Insomma, favorirono il Genoa.
La famiglia Semeraro, in verità, da un paio d'anni (e dopo numerose contestazioni) aveva dichiarato un certo disimpegno e la volontà di passare la mano. Dopo 15 anni sarebbe anche comprensibile, del resto in Serie A tranne gli Agnelli a Torino e Pozzo a Udine, un po' tutte le dirigenze passano dopo pochi anni la proprietà. I Tesoro a Lecce si sono stancati dopo tre anni (anche se per loro è un piccolo record dopo le esperienze di Como e Busto Arsizio) e alla prima contestazione.
Su questo c'è poco da eccepire.
Visione personale.
Per quel che mi consta, e per l'onestà delle fonti sono indotto a darne pieno credito, la famiglia Semeraro, nella sua interezza, era ignara della combine del derby e successivamente tra le mura domestiche avrebbero avuto molto da chiarire, per usare un eufemismo. La cazzata è stata esclusiva opera di Pierandrea e del suo scellerato amico.
Cambia poco? Cambia molto? Non cambia nulla?
Per me ciò serve solo a inquadrare la stima o la condanna verso le singole persone quindi contro il patron Giovanni e dell'altro figlio Quirico non ho alcun risentimento. Parlare di condanna generica contro tutta la famiglia non ha senso e non è giusto, quindi personalmente non la condivido.