Evil Ghost ha scritto:
Antò ha scritto:
Evil Ghost ha scritto:
Antò ha scritto:
[modalità cacacazzi ON] si dice uruguaiana, non uruguagia (termine che è un'invenzione giornalistica!) [modalità cacacazzi OFF]
Per essere precisi è la versione italiana della parola spagnola "uruguayo"
Fino all'inizio degli anni 60 del secolo scorso la forma uruguagio praticamente non esisteva. Fu Gianni Brera, giornalista e scrittore di grande cultura, oltre che provocatore intellettuale, dotato di una grande vis polemica, che iniziò ad usarla ed in un'intervista spiegò che dire uruguaiano era sbagliato, visto che gli uruguaiani dicevano "uruguagio", ed a tale forma sarebbe stato opportuno attenersi. Non ci è dato sapere se lo pensasse davvero o fosse solo una delle sue tante provocazioni, fatto sta che da allora questa forma attecchì, tanto che nel 1965 lo Zanichelli prese questa forma in considerazione, pur classificandola come un ispanismo, e che nel 2010 leggiamo essere pienamente diventata la forma principale (uruguaiano viene definito "raro"). Per curiosità, oltre che per far capire come un uomo solo potesse condizionare la lingua italiana, ricordiamo che a Gianni Brera, oltre ad alcune indimenticabili definizioni dei calciatori di allora (Rivera diventò l'Abatino, Riva Rombo di Tuono, Boninsegna Bonimba, ecc.), si deve buona parte del gergo calcistico attualmente in uso (parole come centrocampista, forcing, goleador, melina, pennellare, palla-gol, pretattica e rifinitura, solo per menzionarne alcune, si videro per la prima volta nei suoi articoli).
Ma riassumiamo: uruguaiano è italiano, uruguagio lo è diventato, partendo da una provocazione e prosperando sull'ignoranza di chi, giornalista o no, ha usato questa forma. http://www.ricerchedimercato.it/article ... =it&pg=774comunque peggio di questo non credo che ci sia nulla
http://www.accademiadellacrusca.it/it/l ... perplimereBeh, certamente entrerà nel linguaggio italiano.
Ma credo che ci sia di peggio. Le parole gergali romane o milanesi che non erano neanche dialettali, ma appunto gergali, e sono diventate "italiane", per esempio la prima che mi viene in mente è "coatto".
Su uruguaiano, uruguagio... E' un' invenzione, o una traduzione letterale fatta per gioco, ma non l'unica. per esempio "nipponico" è un'altra, ellenico per greco, anche se ellenico è in italiano è propriamente riferito alle popolazioni greche antiche sono un esempio di traduzioni postume diverse dal nome originale.
Ma volendo andare avanti così potremmo usare britico per britannico, docciolo per tedesco. Magari diventano di uso comune tra i giornalisti a cui piace molto giocare con le parole.